Il Cane da Montagna dei Pirenei

Curiosità


IL COLOR TASSO

I Cani da Montagna dei Pirenei, come altre razze canine, hanno dovuto subire le conseguenze degli effetti della moda. Se da un lato il grande schermo, con il film “Belle e Sebastien”, ha permesso a molti di conoscere una delle più belle razze di cani da lavoro, è bene ricordare che il Cane da Montagna dei Pirenei presenta anche altre colorazioni di mantello oltre a quello bianco da tutti conosciuto: con macchie giallo/arancione e con macchie grigio lupo, meglio conosciuto come “color tasso”. Le macchie si trovano solitamente intorno agli occhi e alla base della coda. Molto spesso i cuccioli nascono con macchie ben marcate che poi tendono a sbiadire in età adulta.

Il color tasso si dice sia il colore più ricercato dai pastori dei Pirenei.

Occorre inoltre non dimenticare che nelle vecchie foto storiche che ritraggono i Cani da Montagna dei Pirenei, compaiono esemplari molto più colorati di quelli che siamo soliti vedere.

LA DIETA DEL CANE DA MONTAGNA DEI PIRENEI

Viene qui riportato un estratto dello studio “Caratteristiche dell’emogramma nel Cane da Montagna dei Pirenei” della dott.sa Ilaria Annibali, presentato quale tesi al Corso di Laurea Magistrale in Medicina Veterinaria dell’Università di Pisa.

“In passato questa razza, tra le più grandi e potenti conosciute, veniva alimentata attraverso un regime prevalentemente vegetariano, poiché tale era la dieta abituale degli stessi pastori: pane, zuppa, minestra di mais e latte. Non si trattava di un paradosso alimentare, né i pastori erano incapaci di nutrire i loro animali correndo il rischio di perderli, semplicemente non c’era altro.
Nel 1868 E. Commettant descrive questa pratica nelle sue “Impressions pyrénéennes”. Nel 1907 ne parla Byasson, e ancora nel 1943 la riporta L. Fourcassié; tutti sono comunque concordi nell’affermare che il Patou, come gli altri cani, è prima di tutto un carnivoro anche se non esclusivamente. In effetti all’alimentazione prevalentemente lattea si aggiungeva occasionalmente un alimento molto nutriente e gradito: le placente degli agnelli che nel periodo invernale rappresentavano un cospicuo apporto proteico; inoltre gli animali morti in montagna, ben più frequenti rispetto ad oggi, venivano “rimossi” proprio dai Patous.

D’altra parte, il cane alimentato con una dieta esclusivamente carnea rischia di sviluppare una osteofibrosi dovuta in parte a uno squilibrio Ca:P che si manifesta con dolori articolari, fragilità ossea e conseguenti fratture. Dunque un’alimentazione equilibrata, sia essa casalinga o industriale, purché sufficiente a coprire il fabbisogno del cane senza oltrepassarlo, è di fondamentale importanza per la sua salute.
I fabbisogni sono valutati in rapporto alle fasi di mantenimento, accrescimento, gestazione o lattazione, variando sensibilmente a seconda dell’età, del clima, dello stile di vita, dello stato di salute e tra un individuo e un altro. Il fabbisogno di mantenimento dipende dal “peso metabolico” che diminuisce proporzionalmente all’aumentare del peso reale del soggetto; per di più il Montagna, dotato di un temperamento calmo, possiede un metabolismo basale ancor più basso e necessita di un fabbisogno di mantenimento minore, in rapporto al suo peso, rispetto a razze più nevrili.
Per contro, il suo accrescimento è particolarmente delicato nei primi mesi dopo lo svezzamento, determinando una fragilità delle ossa lunghe e delle articolazioni. Le potenzialità di sviluppo scheletrico sono fondamentali durante la fase di accrescimento e cattive condizioni nutrizionali possono causare turbe ossee o articolari; tutti gli squilibri alimentari sia per difetto che per eccesso possono tradursi in patologie scheletriche. (Cockenpot B. 1998)”.

GARFIELD, IL CANE DI “BELLE E SABASTIEN”

A interpretare i tre lungometraggi di “Belle e Sebastien”, che si sono susseguiti tra il 2013 e il 2018, sono stati cinque esemplari diversi, quattro maschi e una femmina: Fort e Isabeau (francesi), Bear (statunitense), Fripon (italiano) e infine, ma non per ultimo, Garfield, anche lui francese, e attore principale nei tre film.

Garfield, nato il 6 gennaio 2011, e ormai morto il 27 settembre 2019, era alto 80 cm al garrese per 73 kg. Era un esemplare di una bellezza particolare. I suoi occhi, forse troppo rotondi per lo standard del Cane da Montagna dei Pirenei, nonché il muso dai tratti meno lipoidi e più molossoidi, gli donavano uno sguardo particolarmente dolce, tanto che, a detta del suo padrone, Jean-Marc Charneau, venne soprannominato “il Brad Pitt dei cani”.

Garfield, il Patou protagonista di “Belle e Sebastien”

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